Il borgo san giuliano

Oggi a Rimini se si parla di “borgo” s’intende soprattutto quello di San Giuliano, sulla sponda settentrionale del fiume Marecchia, separato dal centro storico dal Ponte di Tiberio.
Nato intorno all’anno Mille, era l’antico quartiere dei pescatori.
Oggi le case qui sono alle stelle ed è un piacere passeggiare fra e sue stradine e piazzette, classico esempio di antica edilizia popolare, povera, di sapore medievale, ma perfettamente ristrutturate: muri color pastello spesso decorati da grandi murales, vasi di fiori sui balconi.
Un buon ingresso può essere la piccola via Marecchia, si passeggia nel silenzio (la zona è isola pedonale) in un’atmosfera carica di poesia.
Si dice che il Borgo San Giuliano fosse il luogo preferito di Federico Fellini e Giulietta Masina…, merita una visita la chiesa di San Giuliano, di sapore palladiano, antica abbazia benedettina (IX sec.) che la tradizione vuole eretta su un tempio pagano.
Non solo perché fra le varie opere c’è anche un dipinto di Paolo Veronese: il Martirio di San Giuliano (è sull’altare maggiore).
Ma anche perché proprio sotto la grande tela c’è un sarcofago di marmo di età romana: si dice che contenga le spoglie del giovane santo istriano torturato dal proconsole Marciano.
La tradizione narra che il sarcofago si arenò misteriosamente sulla spiaggia di Rimini, proveniente dalla Dalmazia, da allora in quel punto sgorga una fonte di acqua miracolosa: la Sacramora, cioè la sacra dimora.
Da sempre la chiesa è meta di pellegrinaggio.
Il Borgo San Giuliano ha una caratteristica particolare: l’interesse a coltivare e custodire la propria storia, anche quella piccola e vicina nel tempo.
C’è una storia di orgoglio nel definirsi “borghigiani”, legato anche a questa memoria continuamente rinnovata.
Ogni due anni nel mese di settembre qui si tiene la Festa de’ borg: un appuntamento immancabile per riminesi e non.

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